Ieri, presso il patronato di s. Agostino a Mandriola di Albignasego si è tenuto il primo incontro del Movimento per la Decrescita Felice di Padova.
La serata è stata molto simpatica. Ho raggiunto il luogo dell’incontro ovviamente in bici: Mario Intini, che abita all’Arcella, mi aveva offerto un passaggio, ma visto che alle 19 ero ancora in ufficio, non ho avuto alternative. Fra l’altro, nella fretta, mi sono dimenticata di prende l’argine al Bassanello ed ho affrontato la pericolosissima strada Battaglia…mia mamma per fortuna non lo sa.
Siccome sono arrivata parecchio in anticipo e fuori non c’era nessuno, ho deciso di suonare in canonica. Don Franco, dopo un approccio un po’ titubante (non ci conosciamo e non si sa mai, i giovani d’oggi…), mi ha aperto, mi ha permesso di usare il suo PC, ed anche di scaldarmi la cena (purè della mensa e hamburger gentilmente offerto da Attilio, un collega) che ho consumato in sua compagnia davanti ad una TV che parlava di Renzi e Bersani e ballottaggio e delle statistiche sui partiti (ma c’è ancora qualcuno pronto a schierarsi? Secondo me i sondaggi se li inventano…).
In pratica abbiamo lasciato parlare la TV e ci siamo messi a chiacchierarci sopra di…politica!
Don Franco non è mica un prete qualunque: è un prete che prende posizione, che non si tira indietro dall’esprimere le sue idee, anche se contrastanti con la curia, e che crede che i principi bisogna portarseli sempre dietro… e quindi, giù a dirne a tutti!… è stato proprio divertente.
Don Franco mi ha anche offerto caffè e dolce: fra JB che vuole la nutella, le cene fuori casa, e la personale “bocca buona”, non c’è modo di evitare i carboidrati di sera…ho accettato volentieri. Prima di accomiatarmi, mi ha lasciato un volantino scritto da lui, con parole di fuoco sulla situazione politica attuale…volantino che ha fatto poi il giro degli aspiranti soci di MDF fra esclamazioni e variegate espressioni apprezzamento “Oooh! Questo si è un prete con le palle!”.
Nel frattempo, continuavano ad arrivare persone di tutte le età. A sala stipata (ben oltre le aspettative degli organizzatori: eravamo più di 30), Marco Majer ha dato inizio alla riunione, dividendoci in gruppi di 4 e chiedendoci di scrivere cosa sapevamo fare.
Io sono capitata con Morgan Cimò, mediatore culturale (parla cinese) e cuoco, Armando Stasi, studente di filosofia e cuoco, e Cesare, meccanico e…cuoco, naturalmente! Tre cuochi ed una buongustaia: sembrerebbe un messaggio propizio, non fosse che in tutti questi propositi di decrescita, l’unica cosa che tende a diminuire è il mio peso!
Dopodiché, siamo passati all’articolatissimo e dibattutissimo statuto. Fra i commentatori, pare siano prevalse le voci femminili…beh, per chi mi conosce… mica solo la mia! Anche quella di Martina ingegnere elettronico e di altre due agguerrite ragazze (agguerrite in senso buono), che sono parte del gruppo che ha lanciato questa idea dell’associazione.
Per quanto mi riguarda, ho fatto notare che bisogna costruire una rete efficiente per promuovere le iniziative e farle diffondere…viralmente, come direbbe Enrico Gorini di Jungo. Massimo ed altri hanno detto che MDF potrebbe essere il luogo opportuno per farlo: magari!!! In effetti, già lo stanno facendo, bisogna solo far evolvere la cosa un po’ di più.
Poi si è parlato dell’importanza della trasparenza del bilancio, un altro signore ha evidenziato l’utilità di dare più strumenti ai singoli per diventare ognuno artefice del necessario cambiamento, ecc. Di cose da fare ce n’è veramente tante, più cose che teste, però unendo le forze in teoria qualcosa dovrebbe venir fuori!
L’unico dettaglio che non mi entusiasma di questo movimento, di cui per il resto credo di condividere tutto, è …il nome! In realtà, razionalizzare l’uso delle risorse, cercare di riprodurre i sistemi ciclici naturali invece che quelli dissipativi umani, prediligere l’utile…non vuol dire solo decrescere! La decrescita degli sprechi implica necessariamente crescita di tante altre cose più importanti: consapevolezza, condivisione, vivibilità e, quindi, benessere! Il fine di tutti noi non è la decrescita, ma garantire che la vita di ognuno, e quella umana in generale, possa dipanarsi nelle migliori condizioni, preservando quello che ci rende felici: i rapporti umani, la salute, la soddisfazione del costruirci ogni giorno un nido ed un contesto più accoglienti, e la bellezza straordinaria di quello che ci circonda.
Comunque non è il caso di iniziare contenziosi sulle denominazioni: pensiamo ai contenuti, valà!
E allora, felice decrescita a tutti!
ps: troppo bravo, Massimo Montelatici! Qui trovate il suo elenco dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidali) di Padova
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