…Eppure con Jungo e’ stato possibile: in meno di un secondo la sottoscritta e’ stata caricata nell’auto di un veronese, fra l’altro provvisto di pass per le zone a traffico limitato :)
Vi dirò: di necessità, virtù!
Avevo il treno alle 17:29, e alle 17:10, grazie al capo che mi aveva incaricata di procurare gli atti di 5 convegni diversi in una sola serata, ero ancora in fiera!
Dopo aver chiesto invano 2 passaggi (uno ad un prof. ed uno ad un gruppo di studenti, tutti diretti altrove), raggiungo ‘frettolosamente’ (eufemismo) la fermata del bus.
Il primo bus tira dritto, lasciando gli aspiranti passeggeri (tutti in giacca e cravatta, eccetto me) col pollice levato e la bocca aperta.
A differenza degli altri aspiranti passeggeri, non aspetto il secondo bus: appena il semaforo torna rosso e si forma la fila chilometrica di auto in attesa, sfodero la mia tessera rosa di jungonauta, mi allontano dalla fermata e apostrofo sorridente il primo con il finestrino aperto: <<Sono una jungonauta! Lei va mica in stazione?>>
Fortunatamente si, ed in un batter di ciglia (dell’automobilista, che a malapena fa a tempo a togliere la sua giacca prima che mi sieda) sono gia’ accomodata al suo fianco.
Offro il ticket, che il gentile ospite rifiuta. Non conosce Jungo, ma ha sentito parlare dei siti di car-pooling. Corre sulla corsia riservata ai bus ed ai taxi (come vi ho detto, ha il pass) ed in un minuto deposita una Ester entusiasta di fronte alla stazione, da cui ho iniziato a scrivervi.
Ora dal freccia rossa (in ritardo, come da migliore tradizione italiota), mando un saluto agli jungonauti e agli aspiranti tali: CIAO!
Jungo-Ester :)
Ps: per una presentazione interessante di Jungo, vi suggerisco una intervista dal blog di Marco de Mitri: http://www.marcodemitri.it/car-pooling-autostop-gloria-gelmi-jungo/
Scrivi un commento
Powered by Facebook Comments